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42. La pratica dell'insegnamento del Budda

RSND, VOLUME I

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Sado, 1273. Indirizzata a Seguaci in generale

A un attento esame [del Sutra del Loto] si scopre che coloro che sono nati in questa terra e credono in questo sutra durante la sua propagazione nell’Ultimo giorno della Legge saranno oggetto di odio e gelosia ancor maggiori di quelli che sorsero durante l’esistenza del Tathagata. In quell’epoca il maestro che insegnava e convertiva le persone era il Budda e i suoi discepoli erano grandi bodhisattva e arhat. Inoltre il Budda espose il Sutra del Loto a coloro che l’avrebbero ascoltato, fra cui gli esseri umani e celesti, i quattro tipi di credenti e gli otto tipi di esseri non umani, solo dopo averli istruiti e preparati. Ciò nonostante molti di loro nutrirono odio e gelosia.

    Adesso, nell’Ultimo giorno della Legge, anche se l’insegnamento, la capacità della gente e il tempo della propagazione sono appropriati, ci dobbiamo aspettare un’ostilità ancor maggiore, perché questa è l’epoca delle dispute e dei conflitti in cui la pura Legge è stata oscurata e perduta1. Inoltre, il maestro non è che una persona comune e i suoi discepoli fanno parte degli uomini malvagi contaminati dai tre veleni. Per questa ragione la gente rifiuta il buon maestro e ricerca invece i cattivi maestri.

      Inoltre, una volta diventati discepoli o sostenitori laici del devoto del vero Sutra del Loto, la cui pratica si accorda con gli insegnamenti del Budda, si è destinati ad affrontare i tre tipi di nemici. Quindi, dal giorno stesso in cui si ascolta questo sutra e si prende fede in esso, si dovrebbe essere assolutamente preparati ad affrontare la grande persecuzione dei tre tipi di nemici che adesso, dopo la morte del Budda, sarà sicuramente ancora più intensa. Sebbene i miei discepoli abbiano già udito ciò, alcuni si sono impauriti al punto di abbandonare la fede di fronte a grandi e piccole persecuzioni. Non vi avevo ammonito in precedenza? Vi ho insegnato giorno e notte ciò che il sutra afferma: «Poiché odio e gelosia nei confronti di questo sutra abbondano perfino mentre il Tathagata è nel mondo, quanto peggio sarà dopo la sua scomparsa?»2. Non avete perciò motivo di impaurirvi se mi vedete scacciato dalla mia casa, ferito o punito ufficialmente per due volte ed esiliato, questa volta in una lontana provincia.

        Domanda: I devoti che praticano secondo gli insegnamenti del Budda «godranno di pace e sicurezza nell’esistenza presente»3. Perché allora sei attaccato dai tre potenti nemici?

          Risposta: Shakyamuni incontrò le nove grandi persecuzioni per devozione al Sutra del Loto. Nel lontano passato il Bodhisattva Mai Sprezzante fu colpito con pietre, tegole e bastoni. Chu Tao-sheng fu esiliato sulla montagna a Su-chou, il Maestro del Tripitaka Fa-Tao fu marchiato in volto e il Venerabile Aryasimha venne decapitato. Il Gran Maestro T’ien-t’ai fu contrastato dalle sette scuole del nord e dalle tre scuole del sud e il Gran Maestro Dengyo fu denigrato dalle sei scuole [di Nara]. Il Budda, questi bodhisattva e grandi santi erano devoti al Sutra del Loto, eppure subirono grandi persecuzioni. Se tu neghi che essi praticarono secondo gli insegnamenti del Budda, allora dove puoi trovare coloro che lo fecero? Questa è l’epoca delle dispute e dei conflitti in cui la pura Legge è stata oscurata e perduta. Inoltre, in questo paese malvagio, anche il sovrano, i suoi ministri e perfino la gente comune, senza alcuna eccezione, sono malvagi. Si sono opposti al corretto insegnamento e riveriscono invece dottrine e maestri sbagliati. Perciò, i demoni hanno invaso furiosamente il paese, facendo sì che le tre calamità e i sette disastri colpissero ripetutamente.

            Questo è un tempo davvero maledetto per vivere su questa terra. Comunque il Budda mi ha comandato di nascere in questa epoca e sarebbe impossibile per me non obbedire al mandato del Re del Dharma. Così come insegna il sutra ho scatenato la battaglia fra gli insegnamenti provvisori e quelli veri. Indossando l’armatura della perseveranza e impugnando la spada del mistico insegnamento, ho innalzato il vessillo dei cinque caratteri di Myoho-renge-kyo, il cuore degli otto volumi completi del Sutra del Loto. Quindi, tendendo l’arco della dichiarazione del Budda «non ho ancora rivelato la verità»4 e scoccando la freccia di «mettere da parte onestamente gli insegnamenti provvisori»5 sono salito sul carro trainato dal grande bue bianco6 e ho abbattuto i cancelli degli insegnamenti provvisori. Attaccando prima una scuola e poi l’altra, ho confutato gli avversari delle otto e delle dieci scuole fra cui la Nembutsu, quella della Vera parola, la Zen e quella dei Precetti. Alcuni sono fuggiti precipitosamente, mentre altri si sono ritirati e altri ancora sono stati catturati, diventando miei discepoli. Continuo a respingere i loro attacchi e a sconfiggerli, ma ci sono legioni di nemici che si oppongono all’unico Re del Dharma e a quel piccolo gruppo che lo segue. Così, la battaglia continua ancora oggi.

              «La pratica del Sutra del Loto è shakubuku, la confutazione delle dottrine provvisorie»7. In perfetto accordo con questa aurea frase, tutti i credenti delle scuole e degli insegnamenti provvisori, dal primo all’ultimo, alla fine saranno sconfitti e si uniranno ai seguaci del Re del Dharma. Verrà il tempo in cui tutte le persone abbandoneranno i vari tipi di veicoli per convertirsi all’unico veicolo della Buddità e solo la Legge mistica fiorirà in tutto il paese. Quando tutte le persone reciteranno Nam-myoho-renge-kyo, il vento non spezzerà i rami o le fronde, né la pioggia cadrà così forte da rompere una zolla. Il mondo diverrà come era ai tempi di Fu Hsi e Shen Nung8. Nella loro esistenza presente le persone saranno libere dalla sfortuna e dai disastri e impareranno l’arte di vivere a lungo. Verrà il tempo in cui sarà rivelata la verità che per la persona e per la Legge non c’è vecchiaia né morte. Non ci può essere il minimo dubbio sulla promessa del sutra di «pace e sicurezza nell’esistenza presente».

                Domanda: Come si dovrebbe praticare per essere fedeli agli insegnamenti del Budda?

                  Risposta: Tutto il popolo giapponese di quest’epoca ha la stessa opinione su quale sia la pratica che si accorda con gli insegnamenti del Budda. Essi credono che, dal momento che tutti i veicoli sono stati “aperti”9 e incorporati nell’unico supremo veicolo della Buddità, nessun insegnamento sia superiore o inferiore, superficiale o profondo, ma che tutti siano uguali al Sutra del Loto. Da ciò la credenza che recitare il Nembutsu, abbracciare la dottrina della Vera parola, praticare la meditazione Zen o professare e recitare qualsiasi altro sutra o qualsiasi nome di Budda e bodhisattva equivalga a seguire il Sutra del Loto.

                    Ma io ribadisco che ciò è sbagliato. La cosa più importante nel praticare il Buddismo è seguire le auree parole del Budda e non le opinioni degli altri. Il nostro maestro, il Tathagata Shakyamuni, avrebbe desiderato rivelare il Sutra del Loto sin dal momento della sua illuminazione, ma dato che la gente non era ancora abbastanza matura per capire, dovette utilizzare gli insegnamenti provvisori come espedienti per circa quarant’anni prima di poter esporre il vero insegnamento del Sutra del Loto.

                      Nel Sutra degli Innumerevoli significati, che servì come introduzione al Sutra del Loto, il Budda distinse chiaramente gli insegnamenti provvisori dal vero insegnamento e gli espedienti dalla verità. Egli dichiarò: «[Nel predicare la Legge in modi differenti,] mi sono avvalso del potere degli espedienti. Ma in questi quarant’anni e più non ho ancora rivelato la verità»10. Gli ottantamila bodhisattva, incluso Grande Ornamento, compresero perfettamente perché Shakyamuni avesse predicato gli insegnamenti provvisori, avesse dimostrato che essi non erano niente altro che espedienti, e infine li avesse completamente scartati11. Espressero la loro comprensione dichiarando che «alla fine non otterranno la suprema illuminazione»12 abbracciando uno qualsiasi dei sutra predicati prima del Sutra del Loto che richiedono innumerevoli kalpa di pratica [per conseguire la Buddità].

                        Infine il Budda era pronto a predicare il Sutra del Loto, la sezione di rivelazione13 della sua intera raccolta di insegnamenti, e affermò: «L’Onorato dal Mondo ha esposto a lungo le sue dottrine e adesso deve rivelare la verità»14. Ammonì inoltre: «[Nelle terre del Budda delle dieci direzioni esiste solo la Legge dell’unico veicolo], non ce ne sono due, non ce ne sono tre, salvo quando il Budda la predica in tal modo come espediente»15, e insegnò a «mettere da parte onestamente gli espedienti»16 e a «non accettare un solo verso degli altri sutra»17. Così da allora in poi, la Legge mistica, “la Legge dell’unico veicolo” della Buddità, è stata l’unico insegnamento che permette a tutte le persone di diventare Budda. Anche se nessun altro sutra all’infuori del Sutra del Loto può procurare il minimo beneficio, gli studiosi dell’Ultimo giorno affermano che tutti i sutra devono condurre all’illuminazione, poiché furono esposti dal Tathagata. Perciò essi professano fede in qualsiasi sutra e seguono qualunque scuola: Vera parola, Nembutsu, Zen, Tre trattati, Caratteristiche dei dharma, Tesoro dell’Abhidharma, Affermazione della verità e Precetti. Di tali persone il Sutra del Loto afferma: «Chi non riesce ad avere fede e invece offende questo sutra, distruggerà immediatamente tutti i semi per divenire Budda in questo mondo […]. Allorché la sua vita giungerà al termine egli cadrà nell’inferno Avichi»18. Così il Budda stesso concluse che la pratica di una persona si accorda con gli insegnamenti del Budda solo quando ri­specchia esattamente i princìpi esposti nel sutra, credendo che «esiste solo la Legge dell’unico veicolo».

                          Domanda: Allora è errato dire che la fede in qualsiasi sutra o in qualsiasi Budda degli espedienti e degli insegnamenti provvisori equivale alla fede nel Sutra del Loto. Ma, se uno crede solo nel Sutra del Loto ed esegue le cinque pratiche esposte nel sutra o segue le pratiche descritte nel capitolo “Pratiche pacifiche”, possiamo dire che la sua pratica è in accordo con gli insegnamenti del Budda?

                            Risposta: Chiunque pratichi il Buddismo dovrebbe prima comprendere i due tipi di pratica: shoju e shakubuku. Qualsiasi sutra o trattato appartiene a una di queste due categorie. Benché gli studiosi in questo paese abbiano studiato ampiamente il Buddismo, non sanno quale pratica si accordi con il tempo. Le quattro stagioni si ripetono continuamente, manifestando a turno le proprie caratteristiche. D’estate è caldo, d’inverno fa freddo. I fiori sbocciano in primavera, la frutta matura in autunno. Quindi, è del tutto naturale seminare in primavera e mietere il raccolto in autunno. Seminando in autunno, sarebbe forse possibile cogliere i frutti in primavera? I vestiti pesanti sono utili nel freddo pungente, ma di che utilità sono nel caldo soffocante? Una fresca brezza è piacevole d’estate, ma quanto lo è d’inverno? Il Buddismo funziona allo stesso modo. C’e un tempo in cui il Buddismo hinayana dovrebbe essere diffuso per il benessere dell’umanità, un tempo in cui si dovrebbero diffondere le dottrine del Mahayana provvisorio e un tempo in cui deve essere propagato il vero insegnamento mahayana per permettere alle persone di ottenere il frutto della Buddità. I due millenni del Primo e del Medio giorno della Legge richiedevano la propagazione del Buddismo hinayana e del Mahayana provvisorio, mentre i primi cinquecento anni dell’Ultimo giorno richiedono l’ampia propagazione soltanto del Sutra del Loto, il puro e perfetto insegnamento dell’unico veicolo della Buddità. Come predetto dal Budda, questa è l’epoca delle dispute e dei conflitti in cui la pura Legge è stata oscurata e perduta e gli insegnamenti veri e provvisori del Buddismo sono irrimediabilmente confusi.

                              Per affrontare un nemico si ha bisogno di una spada, di un bastone o di arco e frecce. Tuttavia, quando non si hanno nemici, tali armi sono del tutto inutili. In questa epoca gli insegnamenti provvisori sono diventati nemici del vero insegnamento. Quando il tempo è adatto alla propagazione dell’insegnamento dell’unico veicolo, gli insegnamenti provvisori diventano nemici. Se essi sono fonte di confusione, devono essere precisamente refutati dal punto di vista del vero insegnamento. Dei due tipi di pratica, questa è shakubuku, la pratica del Sutra del Loto. Con buone ragioni T’ien-t’ai affermò: «La pratica del Sutra del Loto è shakubuku, la confutazione delle dottrine provvisorie».

                                Le quattro pratiche pacifiche19 [nel capitolo “Pratiche pacifiche”] corrispondono a shoju. Dedicarsi a queste adesso sarebbe assurdo come seminare in inverno e aspettarsi di raccogliere i frutti in primavera. È naturale per un gallo cantare al mattino, ma sarebbe strano se cantasse all’imbrunire. Oggi che gli insegnamenti veri e quelli provvisori sono completamente confusi, sarebbe ugualmente innaturale per una persona ritirarsi nelle foreste di montagna e dedicarsi alla pratica di shoju senza confutare i nemici del Sutra del Loto. Perderebbe l’occasione giusta di praticare il Sutra del Loto.

                                  Ora, nell’Ultimo giorno della Legge, chi sta realizzando la pratica di shakubuku in stretto accordo con il Sutra del Loto? Supponiamo che qualcuno, chiunque esso sia, proclami ad alta voce che soltanto il Sutra del Loto può condurre le persone alla Buddità e che tutti gli altri sutra, ben lungi dal permettere loro di raggiungere l’illuminazione, le conducono soltanto all’inferno. Osserviamo cosa accade quando egli cerca di confutare i maestri e le dottrine di tutte le altre scuole. I tre potenti nemici appariranno sicuramente.

                                    Il nostro maestro, il Tathagata Shakyamuni, praticò shakubuku durante gli ultimi otto anni della sua vita, il Gran Maestro T’ien-t’ai lo fece per più di trent’anni, il Gran Maestro Dengyo per più di venti. Nichiren sta confutando gli insegnamenti provvisori da oltre vent’anni e le grandi persecuzioni che ha incontrato durante questo periodo sono innumerevoli. Non so se esse siano uguali alle nove grandi persecuzioni subite dal Budda, ma sicuramente né T’ien-t’ai né Dengyo hanno mai affrontato persecuzioni grandi come quelle di Nichiren per la causa del Sutra del Loto. Essi incontrarono solo odio, invidia e calunnie, mentre io sono incorso due volte nell’ira del reggente, venendo esiliato in remote provincie. Inoltre fui quasi decapitato a Tatsunokuchi, ferito sulla fronte [a Matsubara, nei pressi di Tojo] e calunniato ripetutamente. Anche i miei discepoli sono stati esiliati e gettati in prigione, mentre i miei seguaci laici sono stati sfrattati e le loro proprietà confiscate. Com’è possibile paragonare le persecuzioni subìte da Nagarjuna, T’ien-t’ai o Dengyo con queste? Comprendi allora che il devoto che pratica il Sutra del Loto esattamente come il Budda insegna sarà sicuramente attaccato dai tre potenti nemici.

                                      Shakyamuni stesso, T’ien-t’ai e Dengyo sono state le uniche tre persone che hanno realizzato perfettamente gli insegnamenti del Budda nei duemila anni e più trascorsi dall’avvento del Budda. Adesso, nell’Ultimo giorno della Legge, tali devoti sono soltanto Nichiren, i suoi discepoli e credenti laici. Se noi non possiamo essere chiamati devoti fedeli agli insegnamenti del Budda, allora neanche Shakyamuni, T’ien-t’ai e Dengyo possono esserlo. Potrebbero Devadatta, Kokalika, Sunakshatra, Kobo, Jikaku, Chisho, Shan-tao, Honen, Ryokan e altri come loro, essere chiamati devoti del Sutra del Loto? Potrebbero il Budda Shakyamuni, T’ien-t’ai, Dengyo o Nichiren e i suoi discepoli e credenti laici essere seguaci del Nembutsu, della Vera parola, dello Zen, dei Precetti o di altre scuole? Il Sutra del Loto potrebbe essere chiamato espediente e insegnamento provvisorio, e i sutra Nembutsu e di altre scuole essere il Sutra del Loto? Nulla di tutto ciò potrebbe mai essere possibile, anche se l’est dovesse diventare ovest e l’ovest diventare est; neanche se la terra, con tutti i suoi alberi e piante, si alzasse in volo e diventasse cielo, e il sole, la luna e le stelle precipitassero e diventassero terra.

                                        Che grande peccato che tutto il popolo giapponese sia felice di vedere Nichiren e i suoi discepoli e credenti laici soffrire per mano dei tre potenti nemici! Ciò che è capitato a un altro ieri, può capitare a noi oggi. Nichiren e i suoi discepoli e credenti laici dovranno resistere ancora per poco tempo, il tempo che occorre alla brina o alla rugiada per svanire al sole del mattino. Quando le nostre preghiere per la Buddità saranno esaudite e noi dimoreremo nella vera Terra della Luce Tranquilla dove sperimenteremo l’illimitata felicità della Legge, che pietà proveremo per coloro che soffrono incessantemente nelle profondità della grande fortezza dell’inferno Avichi! Come ci invidieranno allora!

                                          La vita passa in un lampo. Per quanti terribili nemici possiate incontrare, scacciate ogni paura e non pensate mai di retrocedere. Anche se qualcuno dovesse decapitarci con una sega, trafiggerci con lance o picche, incatenarci i piedi e perforarli da parte a parte con un punteruolo, finché siamo in vita, dobbiamo continuare a recitare Nam-myoho-renge-kyo, Nam-myoho-renge-kyo. Allora, se recitiamo fino al momento della morte, Shakyamuni, Molti Tesori e tutti gli altri Budda delle dieci direzioni verranno da noi immediatamente, proprio come promisero durante la cerimonia sul Picco dell’Aquila. Prendendoci per mano e portandoci sulle spalle ci condurranno sul Picco dell’Aquila. I due santi20, i due re celesti21 e le dieci fanciulle demoni ci proteggeranno, mentre tutti gli dèi celesti e le divinità benevolenti innalzeranno un baldacchino sulla nostra testa e spiegheranno in alto i vessilli.

                                            Ci scorteranno sotto la loro protezione fino alla preziosa Terra della Luce Tranquilla. Com’è possibile descrivere una simile gioia?

                                              Nichiren

                                                Il quinto mese del decimo anno di Bun’ei (1273), segno ciclico mizunoto-tori

                                                  Ai miei seguaci

                                                    Tenete sempre con voi questa lettera e leggetela più e più volte.

                                                        Cenni Storici

                                                        Nichiren Daishonin indirizzò questa lettera a tutti i suoi seguaci, nel quinto mese del 1273, quando si trovava ancora in esilio sull’isola di Sado. Il titolo indica la pratica in assoluta conformità con quella insegnata dal Budda, e sottolinea due punti importanti. Il primo è che la vita di Nichiren si accorda con gli insegnamenti di Shakyamuni, avendo realizzato tutte le profezie contenute nel Sutra del Loto. Il secondo è che i seguaci dell’Ultimo giorno della Legge devono seguire fino in fondo i suoi insegnamenti.

                                                        All’inizio della lettera viene sollevata la seguente domanda: perché i credenti devono sperimentare avversità quando il Sutra del Loto promette «pace e sicurezza nell’esistenza presente»?

                                                        Nichiren Daishonin risponde che chi pratica il Sutra del Loto esattamente secondo gli insegnamenti del Budda è destinato ad affrontare i tre potenti nemici, la cui apparizione era stata predetta nel capitolo “Esortazione alla devozione”. In altre parole, si dimostra di essere un vero devoto solo affrontando e superando grandi ostacoli per amore dell’insegnamento del Budda. In sostanza ciò significa chiarire esplicitamente quale sia il corretto insegnamento del Buddismo e avere la compassione altruistica di trasmetterlo agli altri.

                                                        Un mese prima di scrivere questa lettera, il Daishonin aveva completato il trattato L’oggetto di culto per l’osservazione della mente nel quale rivelava il vero oggetto di culto, il Gohonzon, per le persone dell’Ultimo giorno della Legge, e affermava che la pratica basata su tale oggetto di culto, cioè recitare il daimoku con ferma fede in esso, porta all’illuminazione. Il presente scritto è successivo, e chiarisce l’importanza della pratica di shakubuku, cioè la trasmissione dell’insegnamento agli altri.

                                                        Note

                                                        1. Riferimento a una descrizione del quinto periodo di cinquecento anni che compare nel Sutra della Grande raccolta, il quale afferma che in quest’epoca le scuole buddiste rivali saranno continuamente in lite fra di loro e il corretto insegnamento di Shakyamuni verrà oscurato e perduto.
                                                        2. Il Sutra del Loto, cap. 10, p. 235.
                                                        3. Ibidem, cap. 5, p. 155.
                                                        4. Sutra degli Innumerevoli significati, p. 17.
                                                        5. Vedi Il Sutra del Loto, cap. 2, p. 90. C’è una leggera variazione nella citazione di Nichiren Daishonin rispetto al testo originale del sutra che parla di «mettere da parte onestamente gli espedienti».
                                                        6. Il carro trainato dal grande bue bianco simboleggia il supremo veicolo della Buddità e viene descritto nella parabola dei tre carri e della casa che brucia che appare nel terzo capitolo del Sutra del Loto.
                                                        7. Quest’affermazione compare ne Il significato profondo del Sutra del Loto di T’ien-t’ai.
                                                        8. Fu Hsi e Shen Nung erano sovrani leggendari che regnarono su società ideali dell’antica Cina.
                                                        9. “Aperti” (giap. kai): riferimento al concetto di “aprire i tre veicoli e rivelare l’unico veicolo”. Corrisponde all’affermazione di Shakyamuni nel Sutra del Loto secondo cui i tre veicoli (gli insegnamenti esposti per gli ascoltatori della voce, per i risvegliati all’origine dipendente e per i bodhisattva) non sono un fine di per sé, ma espedienti di cui egli si avvale per guidare le persone all’unico veicolo della Buddità.
                                                        10. Sutra degli Innumerevoli significati, p. 17.
                                                        11. Il testo giapponese di questo paragrafo è stato leggermente modificato per maggior chiarezza.
                                                        12. Sutra degli Innumerevoli significati, p. 17.
                                                        13. Gli insegnamenti del Budda Shakyamuni si possono dividere in tre parti: preparazione, rivelazione e trasmissione. La “preparazione” indica gli insegnamenti precedenti al Sutra del Loto. La “rivelazione” indica il Sutra degli Innumerevoli significati, il Sutra del Loto e il Sutra di Virtù Universale. E la “trasmissione” indica il Sutra del Nirvana.
                                                        14. Il Sutra del Loto, cap. 2, p. 68.
                                                        15. Ibidem, p. 79.
                                                        16. Ibidem, p. 90.
                                                        17. Vedi ibidem, cap. 3, p. 131.
                                                        18. Ibidem, cap. 3, pp. 125-126.
                                                        19. Pratiche pacifiche: azioni, parole, pensieri e voti pacifici, come spiega il quattordicesimo capitolo del Sutra del Loto, “Pratiche pacifiche”.
                                                        20. I bodhisattva Re della Medicina e Coraggioso Donatore.
                                                        21. Ascoltatore di Molti Insegnamenti (sans. Vaishravana, giap. Tamon-ten) e Sostenitore del Paese (sans. Dhritarashtra, giap. Jikoku-ten), due dei quattro re celesti, vedi Glossario.
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