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65. L'inverno si trasforma sempre in primavera

RSND, VOLUME I

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Luogo sconosciuto, 1275. Indirizzata a Myoichi, monaca laica

Alla monaca laica Myoichi:

    Come potrebbero crescere le piante e gli alberi se il sole e la luna non fossero in cielo? I bambini hanno sia un padre sia una madre ed è difficile per loro crescere quando anche solo uno dei genitori manca. Tuo marito ha lasciato una figlia, un figlio malato e te, la loro madre, che soffri di una debole costituzione. A chi poteva affidare la sua famiglia prima di lasciare questo mondo?

      Alla fine della sua vita, l’Onorato dal Mondo di Grande Illuminazione disse addolorato: «Ora sto per entrare nel nirvana. L’unica cosa che affligge il mio cuore è il re Ajatashatru». Allora il Bodhisattva Kashyapa gli chiese: «Dato che la compassione del Budda è imparziale, la tua amarezza nel lasciare questo mondo dovrebbe nascere dalla compassione per tutto il genere umano. Perché fai una distinzione per il re Ajatashatru?». Il Budda rispose: «Supponi che una coppia abbia sette figli e uno di loro si ammali. Per quanto i genitori amino allo stesso modo tutti i figli, si preoccupano di più per quello malato»1. T’ien-t’ai, commentando questo passo del sutra in Grande concentrazione e visione profonda, afferma: «Anche se i genitori dei sette figli sono sempre imparziali, non possono fare a meno di preoccuparsi in maniera particolare per quello malato». Essenzialmente il sutra sta affermando che, anche se i genitori hanno molti figli, i loro cuori sono vicini a quello che è malato. Il Budda considera tutti gli esseri viventi come suoi figli. E, fra questi, l’uomo malvagio che uccide i propri genitori e diventa un nemico del Budda e dei sutra è come il figlio malato.

        Il re Ajatashatru era il sovrano del Magadha. Assassinò suo padre, il re Bimbisara, che era un potente sostenitore di Shakyamuni, e diventò nemico del Budda. Di conseguenza gli dèi celesti lo abbandonarono, il sole e la luna non sorsero più a ritmo e la terra si scosse violentemente per scrollarselo di dosso. Tutti i suoi sudditi presero a osteggiare il Buddismo e altri regni cominciarono ad attaccare Magadha. Tutto questo accadde perché il re Ajatashatru scelse come maestro il malvagio Devadatta. Infine, un giorno, piaghe virulente ricoprirono tutto il suo corpo e gli fu predetto che il settimo giorno del terzo mese sarebbe morto per cadere nell’inferno della sofferenza incessante. Rattristato, il Budda era restìo a entrare nel nirvana. «Se potessi salvare il re Ajatashatru – diceva – allora tutte le altre persone malvagie potrebbero ugualmente essere salvate».

          Il tuo compianto marito aveva una figlia e un figlio malato. Non posso fare a meno di pensare a quanto deve aver sofferto all’idea che, lasciando questo mondo e abbandonandoli, sua moglie, anziana e fragile come un ramoscello secco, sarebbe rimasta sola ad affliggersi per questi figli. Inoltre si sarà forse preoccupato anche per Nichiren. Dato che le parole del Budda non sono in alcun modo false, il Sutra del Loto si diffonderà sicuramente. A questo proposito, tuo marito deve aver intuito che di certo sarebbe successo qualcosa e che un giorno questo prete avrebbe goduto di grande rispetto. Quando invece, contrariamente alle sue aspettative, fui esiliato, deve essersi chiesto come il Sutra del Loto e le dieci fanciulle demoni avessero potuto permettere che ciò accadesse. Come sarebbe felice di vedere Nichiren perdonato se fosse ancora in vita! Come sarebbe lieto di veder realizzate le mie predizioni, ora che l’impero mongolo ha attaccato il Giappone e il paese è in crisi! Tali sono i sentimenti della gente comune.

            Quelli che credono nel Sutra del Loto sono come l’inverno, che si trasforma sempre in primavera. Non si è mai visto né udito, sin dai tempi antichi, di un inverno che si sia trasformato in autunno, né si è mai sentito di alcun credente del Sutra del Loto che sia diventato un essere comune. Un passo del sutra dice: «Fra coloro che ascoltano la Legge, nemmeno uno mancherà di conseguire la Buddità»2.

              Tuo marito ha dato la vita per il Sutra del Loto. Il suo intero sostentamento dipendeva da un piccolo feudo che gli fu confiscato a causa della sua fede. Sicuramente ciò equivale a dare la vita per il Sutra del Loto. Il ragazzo delle Montagne Nevose fu capace di offrire la sua vita per conoscere la metà di un insegnamento buddista e il Bodhisattva Re della Medicina fu capace di bruciarsi le braccia per fare un’offerta al Budda perché erano entrambi santi, ed era come gettare acqua sul fuoco. Tuo marito, però, era una persona comune e quindi era come mettere la carta sul fuoco. Perciò i benefici che riceverà saranno sicuramente grandi quanto i loro.

                È possibile che stia osservando giorno e notte sua moglie e i suoi figli negli specchi celesti del sole e della luna. Dal momento che tu e i tuoi figli siete persone comuni, non potete né vederlo né sentirlo, così come un sordo non può udire il fragore del tuono né un cieco vedere la luce del sole. Siate certi che egli vi è vicino e vi protegge.

                  Proprio mentre stavo pensando di fare il possibile per venirti a trovare, tu mi hai spedito un abito. È stata una cosa del tutto inattesa. Considerato che il Sutra del Loto è il più nobile di tutti i sutra, è ancora possibile che io ottenga prosperità nel corso di questa vita. In tal caso sii certa che avrò cura dei tuoi figli, sia che tu viva ancora o no. Hai mandato il tuo servitore in mio aiuto quando ero a Sado e anche durante la mia permanenza qui. Non dimenticherò mai ciò che hai fatto per me, né in questa vita né in quelle future. Non mancherò di ripagare questo debito di gratitudine servendoti nella prossima vita.

                    Nam-myoho-renge-kyo, Nam-myoho-renge-kyo.

                      Con profondo rispetto,

                        Nichiren

                          Il quinto mese

                            Alla monaca laica Myoichi

                                Cenni Storici

                                Scritta nel quinto mese del primo anno di Kenji (1275), è una delle molte lettere che Nichiren Daishonin indirizzò alla monaca laica Myoichi, che viveva a Kamakura ed era imparentata con Nissho, uno dei sei preti anziani discepoli del Daishonin. Myoichi era una donna colta che aveva perso il marito e lottava sola contro le difficoltà per allevare i figli.

                                Nichiren Daishonin le scrisse per incoraggiarla, spiegandole che chi crede nel Sutra del Loto è come chi si trova nel cuore dell’inverno, ma che l’inverno si trasforma sempre in primavera.

                                Da questa lettera si capisce che il marito di Myoichi era stato un credente devoto, anche quando i suoi beni gli erano stati confiscati a causa della fede. Morì con la preoccupazione per il Daishonin, che si trovava in esilio, e per sua moglie, di salute cagionevole, che lasciava sola con due figli.

                                Il Daishonin assicura a Myoichi che suo marito deve aver ricevuto gli stessi benefici del ragazzo delle Montagne Nevose o del Bodhisattva Re della Medicina, e sta certamente proteggendo la sua famiglia. Alcuni ritengono che Myoichi sia la stessa persona, chiamata Myoichi-nyo, alla quale è indirizzato lo scritto La dottrina del conseguimento della Buddità nella forma presente.

                                Note

                                1. Sutra del Nirvana.
                                2. Il Sutra del Loto, cap. 2, p. 85.
                                La Biblioteca di Nichiren
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