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170. L'offerta del riso

RSND, VOLUME I

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Luogo sconosciuto, Data sconosciuta. Indirizzata a Destinatario sconosciuto

Ho ricevuto il sacco di riso brillato, il sacco di igname e il canestro di alghe di fiume nori che ti sei preso il disturbo di mandarmi tramite il tuo messaggero.

    L’uomo ha due tipi di tesori: i vestiti e il cibo. Un sutra afferma: «Gli esseri senzienti vivono di cibo»1. Significa che per gli esseri viventi, la sopravvivenza in questo mondo dipende dal cibo e dai vestiti. I pesci dimorano nell’acqua e considerano l’acqua il loro tesoro. Gli alberi crescono sulla terra e considerano la terra il loro tesoro. Gli esseri umani vivono grazie al cibo e considerano il cibo il loro tesoro.

      Il primo di tutti i tesori è la vita stessa. È scritto che nemmeno i tesori dell’intero sistema maggiore di mondi possono uguagliare il valore del proprio corpo e della propria vita2. Persino tutti i tesori di un intero sistema maggiore di mondi non possono sostituire la vita. La vita è come una lampada e il cibo come l’olio. Quando l’olio è finito la fiamma si spegne, e senza cibo la vita si interrompe.

        Nel venerare tutte le divinità e i Budda, si fa precedere la parola namu ai loro nomi. Ma qual è il significato di namu?

          Namu è una parola che viene dall’India e che in Cina e in Giappone si traduce con [lo stesso carattere che si pronuncia] kuei-ming in cinese e kimyo in giapponese. Cosa significa kimyo? Significa dedicare la propria vita al Budda. Alcuni hanno moglie, figli, seguito, possedimenti, oro, argento o altri tesori, a seconda della loro condizione. Altri non possiedono nulla. Comunque, che uno sia ricco o no, niente è più prezioso del tesoro che chiamiamo vita. Per questo motivo gli uomini del passato che furono chiamati santi e saggi offrirono la loro vita al Budda, e in seguito divennero Budda.

            Il ragazzo delle Montagne Nevose offrì il suo corpo a un demone per ricevere un insegnamento composto di otto caratteri3. Il Bodhisattva Re della Medicina si bruciò le braccia in offerta al Sutra del Loto. Nel nostro paese, il principe Shotoku si strappò la pelle di una mano per copiarvi il Sutra del Loto, e l’imperatore Tenji4 si bruciò il dito medio in offerta al Budda Shakyamuni. Tali pratiche sono per i santi e i saggi, ma per noi sono impossibili.

              Tuttavia, per quanto riguarda il conseguimento della Buddità, le persone comuni, tenendo bene in mente le parole “determinazione sincera”5, diventano Budda. A cosa si riferisce precisamente “determinazione sincera”? Alla dottrina dell’osservazione della mente6. E cosa significa precisamente la dottrina dell’osservazione della mente? Vuol dire che offrire la propria unica veste al Sutra del Loto equivale a strapparsi la pelle e, in tempo di carestia, offrire al Budda l’unica ciotola di riso, da cui dipende il proprio sostentamento quel giorno, significa offrire la propria vita al Budda. I benefici che ne derivano sono grandi come quelli che ricevette il Bodhisattva Re della Medicina bruciandosi le braccia, o il ragazzo delle Montagne Nevose offrendo il proprio corpo a un demone. Perciò, se per i santi è giusto offrire concretamente [la propria vita per la Legge], per le persone comuni è giusto offrire teoricamente [dando con sincerità ciò che è importante per la propria vita]. Questo è l’insegnamento chiamato la paramita della donazione7 per l’osservazione della mente, che è esposto nel settimo volume di Grande concentrazione e visione profonda.

                Il vero sentiero consiste negli affari di questo mondo. Nel Sutra della Luce dorata si legge: «Avere una profonda conoscenza di questo mondo è di per sé Buddismo». Il Sutra del Nirvana afferma: «Tutte le scritture non buddiste e i testi della società sono insegnamenti buddisti. Non sono insegnamenti non buddisti».

                  Quando il Gran Maestro Miao-lo raffrontò questi passi con quello del sesto volume del Sutra del Loto «Nessuna cosa che riguardi la vita o il lavoro contrasta in alcun modo con il vero aspetto»8, rivelò il loro significato e mise in luce che, anche se i primi due sutra sono profondi, poiché il loro significato è ancora superficiale e non è paragonabile a quello del Sutra del Loto, essi considerano le cose del mondo in termini buddisti, mentre il Sutra del Loto spiega che in fin dei conti le cose del mondo sono la totalità del Buddismo.

                    L’essenza dei sutra predicati prima del Sutra del Loto è che tutti i fenomeni sorgono dalla mente. Per spiegare, la mente è come la grande terra, e tutti i fenomeni sono come le erbe e gli alberi. Ma il Sutra del Loto non dice così. Insegna che la mente stessa è la grande terra, e che la grande terra stessa è le erbe e gli alberi. I sutra provvisori dicono che una mente chiara è come la luna e che una mente pura è come un fiore. Ma il Sutra del Loto non dice così. Insegna che la luna stessa è la mente e che il fiore stesso è la mente. Da ciò si comprende che il riso brillato non è riso brillato: è la vita stessa.

                        Cenni Storici

                        Data e destinatario di questa lettera sono ignoti. Il titolo deriva dalla frase di apertura, in cui Nichiren Daishonin ringrazia per le offerte ricevute, indicando allo stesso tempo l’argomento della lettera, che è lo spirito dell’offerta nel Buddismo.

                        Mentre i saggi dell’antichità praticavano “l’offerta concreta”, dando la loro stessa vita per il Buddismo, le persone comuni dell’epoca attuale praticano “l’offerta teorica”, dando ciò che è prezioso per la loro vita e la sostiene. In fondo, afferma il Daishonin, una determinazione sincera è ciò che fa dell’offerta un’azione significativa e il riso raffinato ricevuto in dono equivale alla vita stessa.

                        Le condizioni sul monte Minobu erano estremamente disagiate e il Daishonin soffriva spesso per carenza di cibo o di altri generi di prima necessità. In simili circostanze, fortunatamente poteva contare sul sostegno di un gruppo di fedeli seguaci.

                        Note

                        1. Fonte sconosciuta.
                        2. Nel Commentario al Sutra della Rete di Brahma viene menzionato un passo simile come citazione tratta dal Trattato sulla grande perfezione della saggezza. La frase successiva è la trascrizione in giapponese della citazione cinese.
                        3. La storia del ragazzo delle Montagne Nevose che offre il suo corpo a un demone si trova nel Sutra del Nirvana. Insegnamento composto di otto caratteri: si riferisce all’ultima frase del seguente passo: «Tutto è mutevole, niente è costante. Questa è la legge di nascita e morte. Estinguendo il ciclo di nascita e morte, si entra nella gioia del nirvana».
                        4. L’episodio in cui il principe Shotoku si strappa la pelle di una mano è narrato in Un commentario personale alle vicende del principe Shotoku e quello in cui Tenji (626-671), trentottesimo imperatore, si bruciò il dito medio è in Una breve storia del Giappone.
                        5. L’espressione giapponese è kokorozashi, che letteralmente significa “direzione del cuore”, e quindi, per estensione, cuore che crede, cuore orientato nella direzione corretta, determinazione, volontà, sincerità, premura, sincera intenzione; sta a indicare anche la sincerità dell’offerta e l’offerta stessa. Nichiren Daishonin usa spesso questa espressione come sinonimo di “fede”.
                        6. Osservazione della mente (giap. kanjin) è formato da due ideogrammi: kan che significa osservare e jin che significa mente/cuore e corrisponde a kokoro di kokorozashi (vedi sopra), anche se quest’ultimo è un unico ideogramma. Ne L’oggetto di culto per l’osservazione della mente Nichiren Daishonin spiega che “osservare la mente” significa basare la propria mente sul mondo di Buddità, cioè “orientare il cuore nella direzione corretta”.
                        7. Una delle sei paramita o pratiche dei bodhisattva mahayana.
                        8. Questa frase si trova in realtà nel Significato profondo del Sutra del Loto di T’ien-t’ai come annotazione al seguente passo del capitolo “I benefici del maestro della Legge”: «Le dottrine che essi predicheranno saranno conformi al significato dei princìpi e mai contrarie al vero aspetto. Se capitasse loro di esporre qualche testo del mondo secolare o di parlare di questioni di governo o legate al sostentamento della vita, saranno sempre in accordo con la Legge corretta» (Il Sutra del Loto, cap. 19, p. 358).
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