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43. Sulla profezia del Budda Composto dallo shramana Nichiren

RSND, VOLUME I

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Sado, 1273. Indirizzata a Seguaci in generale

Il settimo volume del Sutra del Loto afferma: «Dopo la mia estinzione, nell’ultimo periodo di cinquecento anni, dovrai diffonderlo in tutto Jambudvipa e non permettere mai che [la sua diffusione] sia interrotta»1. Da una parte è deplorevole che siano già trascorsi più di duemiladuecentoventi anni dalla morte del Budda. Quale karma negativo mi ha impedito di nascere durante la sua esistenza? Perché non ho potuto vedere i quattro ordini di saggi nel Primo giorno della Legge, o T’ien-t’ai e Dengyo nel Medio giorno? Dall’altra mi rallegro per la fortuna che mi ha permesso di nascere nell’ultimo periodo di cinquecento anni e di leggere queste veritiere parole del sutra.

    Anche se fossi nato durante l’esistenza del Budda, non mi sarebbe servito a nulla, poiché coloro che abbracciarono i quattro gusti degli insegnamenti non avevano ancora sentito parlare del Sutra del Loto. Inoltre, la mia nascita nel Primo o nel Medio giorno della Legge non avrebbe avuto alcun significato, poiché né gli studiosi delle tre scuole del sud o delle sette scuole del nord [in Cina], né quelli della Ghirlanda di fiori, della Vera parola o di qualunque altra scuola, credevano nel Sutra del Loto.

      Il Gran Maestro T’ien-t’ai disse: «Nell’ultimo periodo di cinquecento anni la mistica via si diffonderà e porterà benefici al genere umano per un lungo tempo futuro»2. Questo non descrive forse il tempo dell’ampia propagazione? Il Gran Maestro Dengyo disse: «Il Primo e Medio giorno sono quasi trascorsi e l’Ultimo giorno si avvicina»3. Queste parole rivelano quanto egli desiderasse vivere all’inizio dell’Ultimo giorno della Legge. Quando si considera la fortuna di vivere nei tre differenti periodi, è chiaro che la mia supera non solo quella di Nagarjuna e Vasubandhu, ma anche quella di T’ien-t’ai e Dengyo.

        Domanda: Non sei la sola persona che vive in questo “ultimo periodo di cinquecento anni”; perché tu in particolar modo sei così felice di vivere adesso?

          Risposta: Il quarto volume del Sutra del Loto afferma: «Poiché odio e gelosia nei confronti di questo sutra abbondano perfino mentre il Tathagata è nel mondo, quanto peggio sarà dopo la sua scomparsa?»4. Il Gran Maestro T’ien-t’ai asserisce: «In futuro sarà “peggio” perché i princìpi [del Sutra del Loto] sono assai difficili da insegnare»5. Il Gran Maestro Miao-lo spiega: «Lo scopo della frase “i princìpi sono assai difficili da insegnare” è farci capire quanto sia difficile insegnarli alle persone»6.

            Il Maestro del Dharma Chih-tu afferma: «Si dice che la buona medicina abbia un sapore amaro. Analogamente questo sutra disperde l’attaccamento ai cinque veicoli e stabilisce l’unico supremo insegnamento profondo. Esso redarguisce le persone comuni e critica i santi, smentisce il Mahayana [provvisorio] e confuta lo Hinayana […], per questo tutti questi tipi di persone cercano di ostacolare [chi pratica il Sutra del Loto]»7. Il Gran Maestro Dengyo dichiara: «A proposito dell’epoca, [la propagazione del vero insegnamento avrà inizio] nell’epoca in cui finisce il Medio giorno della Legge e si apre l’Ultimo giorno. Per quanto riguarda la terra, inizierà in una terra a est di T’ang e a ovest di Katsu. Per quanto concerne la gente, si diffonderà fra gente macchiata dalle cinque impurità che vive in un’epoca di conflitti. Il sutra dice: “Poiché odio e gelosia nei confronti di questo sutra abbondano perfino mentre il Tathagata è nel mondo, quanto peggio sarà dopo la sua scomparsa?”. C’è una ragione valida per questa affermazione»8. Sembra che il Gran Maestro Dengyo stia descrivendo la sua epoca, ma in realtà si sta riferendo all’epoca attuale. Questo è l’esatto significato delle sue parole: «Il Primo e il Medio giorno sono quasi trascorsi e l’Ultimo giorno si avvicina».

              Il sutra afferma: «Demoni malvagi, gente demoniaca, esseri celesti, draghi, yaksha, e demoni kumbhanda e altri prenderanno il sopravvento»9. Un’altra parte del sutra elenca questi “altri”: «Yaksha, rakshasa, spiriti affamati, putana, kritya, vetada, skanda, umaraka, apasmaraka, yaksha kritya o kritya umani»10. Questi passi spiegano che coloro che nelle esistenze precedenti abbracciarono i quattro gusti e i tre insegnamenti, gli insegnamenti non buddisti, o le dottrine del regno degli uomini o degli esseri celesti, compaiono in questa vita come demoni, oppure come esseri umani o celesti che perseguitano il devoto del vero e perfetto insegnamento quando lo vedono o ne sentono parlare.

                Domanda: Paragonando il Primo e il Medio giorno con l’Ultimo giorno della Legge, mi sembra che i primi due periodi fossero di gran lunga superiori sia in termini di tempo sia di capacità delle persone. Perché questi fattori del tempo e della capacità vengono ignorati nel Sutra del Loto, che si riferisce esclusivamente a questa epoca?

                  Risposta: L’intento del Budda è difficile da cogliere. A dire il vero io stesso sono incapace di farlo. Tuttavia possiamo cercare di capire prendendo i sutra hinayana come punto di riferimento. Durante i mille anni del Primo giorno della Legge, lo Hinayana era pienamente dotato dell’insegnamento, della pratica e della prova. Nei successivi mille anni del Medio giorno, l’insegnamento e la pratica rimanevano ancora, ma non vi era più alcuna prova. Adesso, nell’Ultimo giorno della Legge, l’insegnamento rimane, ma non vi sono più né la pratica né la prova. Esaminiamo ciò dal punto di vista del Sutra del Loto: nei mille anni del Primo giorno della Legge le persone che li possedevano tutti e tre molto probabilmente avevano formato un legame con il Sutra del Loto durante l’esistenza del Budda. Essi rinacquero nel Primo giorno e furono in grado di ottenere la prova dello Hinayana attraverso il suo insegnamento e la sua pratica. Quelli nati nel Medio giorno non avevano sviluppato forti legami col Sutra del Loto durante l’esistenza del Budda e non furono perciò in grado di ottenere la prova attraverso lo Hinayana. Ricorsero quindi al Mahayana provvisorio e così furono in grado di nascere nelle pure terre delle dieci direzioni. Nell’Ultimo giorno della Legge non si può trarre più alcun beneficio né dal Mahayana né dallo Hinayana. Lo Hinayana non conserva altro che l’insegnamento; non ha né la pratica né la prova. Il Mahayana ha ancora l’insegnamento e la pratica, ma non procura più alcun tipo di beneficio, né visibile né invisibile.

                    Inoltre, le scuole dello Hinayana e del Mahayana provvisorio fondate durante il Primo e il Medio giorno della Legge si attaccano tanto più ostinatamente alle loro dottrine quanto più ci si addentra nell’Ultimo giorno. Coloro che aderiscono allo Hinayana rifiutano il Mahayana, e coloro che abbracciano gli insegnamenti provvisori attaccano il vero insegnamento, fino al punto che il paese è infestato da persone che offendono la Legge. Coloro che cadono nei cattivi sentieri a causa della loro pratica errata del Buddismo sono più numerosi dei granelli di polvere della terra, mentre coloro che raggiungono la via del Budda mediante la pratica dell’insegnamento corretto sono meno del terriccio che può stare su un’unghia. In un’epoca simile, gli dèi celesti e le divinità benevolenti abbandonano il paese e rimangono solo gli esseri celesti malvagi e i demoni malvagi, che si impossessano della mente e del corpo del sovrano, dei sudditi, dei monaci e delle monache e li spingono a maledire, disprezzare e diffamare il devoto del Sutra del Loto.

                      Se tuttavia, nell’epoca seguente alla morte del Budda, una persona rinuncia ai propri attaccamenti ai quattro gusti e ai tre insegnamenti e si converte alla fede nel Sutra del Loto, che è il vero Mahayana, gli dèi celesti, le divinità benevolenti e i bodhisattva numerosi come i granelli di polvere di mille mondi che emersero dalla terra, lo proteggeranno come il devoto del Sutra del Loto. Sotto la loro protezione egli [istituirà e] diffonderà ampiamente in tutto Jambudvipa l’oggetto di culto dell’insegnamento originale, cioè i cinque caratteri di Myoho-renge-kyo.

                        Accadde lo stesso al Bodhisattva Mai Sprezzante che visse nel Medio giorno della Legge del Budda Re Suono Maestoso. Egli propagò ampiamente nella sua terra l’insegnamento di ventiquattro caratteri che comincia con «nutro per voi un profondo rispetto», e fu attaccato con bastoni di legno dall’intera popolazione. I ventiquattro caratteri di Mai Sprezzante e i cinque caratteri di Nichiren differiscono a parole, ma lo spirito è lo stesso. Anche il metodo di propagazione è esattamente lo stesso, sia alla fine del Medio giorno del Budda Re Suono Maestoso sia adesso, all’inizio dell’Ultimo giorno. Il Bodhisattva Mai Sprezzante era una persona allo stadio iniziale di provare gioia e Nichiren è un essere comune allo stadio di udire il nome e le parole della verità11.

                          Domanda: Come puoi essere certo di essere il devoto del Sutra del Loto la cui apparizione è profetizzata per l’inizio dell’Ultimo giorno della Legge?

                            Risposta: Un passo del Sutra del Loto afferma: «[Poiché odio e gelosia nei confronti di questo sutra abbondano perfino mentre il Tathagata è nel mondo], quanto peggio sarà dopo la sua scomparsa?». Un altro passo dice: «Ci saranno molte persone ignoranti che ci malediranno e parleranno male di noi; ci attaccheranno con spade e bastoni»12. Un terzo passo dice: «Saremo esiliati più e più volte»13. Un quarto passo dice: «[Il Sutra del Loto] nel mondo dovrà fronteggiare molta ostilità e sarà difficile credervi»14. Un quinto passo dice: «Alcuni del gruppo afferravano dei bastoni, delle tegole o delle pietre per colpirlo e percuoterlo»15. Un sesto passo dice: «Demoni malvagi, gente demoniaca, esseri celesti, draghi, yaksha, demoni kumbhanda e altri prenderanno il sopravvento».

                              Affinché la gente potesse credere nelle parole del Budda, ho levato il luminoso specchio di questi passi delle scritture davanti al sovrano, ai suoi sudditi e alle quattro categorie di Buddisti in tutto il Giappone ma, che li avesse davvero vissuti, non ho trovato altri che me stesso. Per quanto riguarda il tempo, adesso è certamente l’inizio dell’Ultimo giorno della Legge, ma se Nichiren non fosse apparso, le parole del Budda sarebbero state false.

                                Domanda: Sei un prete estremamente arrogante, persino più arrogante di Mahadeva o di Sunakshatra. Non è forse così?

                                  Risposta: Insultare Nichiren è una colpa ancora più grave di quelle di Devadatta o Vimalamitra. Le mie parole possono suonare arroganti, ma il mio unico scopo è realizzare le predizioni del Budda e rivelare la verità dei suoi insegnamenti. In tutto il Giappone, chi, oltre a Nichiren, può essere chiamato il devoto del Sutra del Loto? Denunciando Nichiren, renderesti false le profezie del Budda. Non sei forse un uomo estremamente malvagio?

                                    Domanda: Tu certamente corrispondi alle profezie del Tathagata, ma non potrebbero esserci altri devoti del Sutra del Loto nelle cinque regioni dell’India o in Cina?

                                      Risposta: Nei quattro continenti del mondo di certo non vi sono due soli. E dunque, [nel paese] delimitato dai quattro mari, come possono esserci due sovrani?

                                        Domanda: Che prova hai di ciò?

                                          Risposta: La luna appare a ovest16 e getta la sua luce verso est, mentre il sole sorge a est e proietta i suoi raggi verso ovest. Lo stesso è vero per il Buddismo. Nel Primo e nel Medio giorno della Legge si diffuse da ovest a est, ma nell’Ultimo giorno si propagherà da est verso ovest. Il Gran Maestro Miao-lo afferma: «Ciò non significa forse che il Buddismo è andato perduto in India e adesso va ricercato nelle regioni circostanti?»17. Dunque non vi è più alcun Buddismo in India. Centocinquant’anni fa, in Cina, durante il regno dell’imperatore Kao-tsung18, barbari provenienti da nord invasero la capitale orientale e posero fine a quel poco che vi era rimasto sia del Buddismo che dell’ordine politico. Ora in Cina non rimane neanche un sutra hinayana e anche la maggior parte dei sutra mahayana sono andati perduti. Perfino quando Jakusho19 e altri preti partirono dal Giappone portando alcuni sutra in Cina, non trovarono nessuno in grado di ricevere e trasmettere a sua volta questi sutra. I loro sforzi furono tanto privi di significato quanto tentare di insegnare il Buddismo a statue di legno o di pietra addobbate con abiti da preti e ciotole da mendicante. Ecco perché Tsun-shih disse: «Dapprima il Buddismo giunse dall’ovest, come appare la luna. Ora esso ritorna dall’est come il sole che sorge»20. Queste osservazioni fanno capire chiaramente che il Buddismo è andato perduto sia in India che in Cina.

                                            Domanda: Ora mi rendo conto che non vi è Buddismo né in India né in Cina, ma come fai a sapere che non vi è Buddismo negli altri tre continenti, a est, a ovest e a nord21?

                                              Risposta: L’ottavo volume del Sutra del Loto afferma: «Dopo l’estinzione del Tathagata, farò in modo che sia propagato in tutto Jambudvipa e che non abbia mai fine»22. Le parole “in tutto Jambudvipa” indicano che gli altri tre continenti sono esclusi.

                                                Domanda: Ho capito che la profezia del Budda si riferisce a te; e ora tu che cosa predici?

                                                  Risposta: Alla luce della profezia del Budda, “l’ultimo periodo di cinquecento anni” è già cominciato. Io dico che certamente il Buddismo sorgerà e scorrerà da est, dalla terra del Giappone. Vi saranno presagi sotto forma di insolite perturbazioni nel cielo e strani fenomeni sulla terra, di dimensioni mai viste nel Primo o nel Medio giorno della Legge. Quando nacque il Budda, quando mise in moto la ruota della Legge, e anche quando entrò nel nirvana, i presagi, sia fausti che infausti, furono di una grandezza senza precedenti. Il Budda è il maestro di tutti i saggi. I sutra descrivono come, al momento della sua nascita, cinque fasci di luce colorata splendessero in tutte le direzioni e come la notte divenisse luminosa come a mezzogiorno. Al momento della sua morte, dodici archi bianchi attraversarono il cielo da nord a sud, la luce del sole si spense e il giorno divenne buio come a mezzanotte. Seguirono i duemila anni del Primo e del Medio giorno della Legge; nacquero e morirono dei santi, alcuni buddisti alcuni no, ma non vi furono mai più presagi di tali dimensioni.

                                                    Tuttavia dall’inizio dell’era Shoka (1257) e per tutto quest’anno ci sono stati spaventosi terremoti e fenomeni straordinari nei cieli, esattamente come i prodigi che segnarono la nascita e la morte del Budda. Da questo dovresti comprendere che è nato un santo come il Budda. Una grande cometa attraversò il cielo, ma per quale sovrano o quale suddito apparve questo presagio? La terra tremò e per tre volte si aprirono voragini, ma per quale santo o saggio accadde tutto ciò? Dovresti renderti conto che questi grandi presagi, sia buoni che cattivi, hanno un significato sacro e non comune. Essi sono segni che le dottrine della Legge suprema stanno sorgendo e che le altre dottrine sono in declino. T’ien-t’ai affermò: «Osservando la furia della pioggia possiamo capire la mole del drago che l’ha causata, e osservando la fioritura del loto possiamo capire la profondità dello stagno in cui cresce»23. Miao-lo disse: «I sapienti sanno percepire l’origine delle cose, come i serpenti conoscono la via dei serpenti»24.

                                                      Ventun anni sono trascorsi da quando io, Nichiren, compresi questo principio [e cominciai a propagarlo]. Da allora ho sopportato persecuzioni giorno dopo giorno e mese dopo mese. Negli ultimi due o tre anni, fra le altre cose, sono stato quasi messo a morte. Le probabilità che io sopravviva a quest’anno o addirittura a questo mese sono una su diecimila. Se qualcuno dubita di quello che dico, faccia domande ai miei discepoli per sapere i particolari.

                                                        Che gioia è per me espiare nell’arco di un’esistenza tutte le offese alla Legge commesse fin dall’infinito passato! Che fortuna servire il Budda Shakyamuni, il signore degli insegnamenti, che io non ho mai visto! Prego prima di ogni altra cosa di poter guidare verso la verità il sovrano e gli altri che mi hanno perseguitato. Dirò al Budda di tutti i discepoli che mi hanno aiutato e, prima della mia morte, trasmetterò i grandi benefici, frutto della mia pratica, ai miei genitori che mi hanno dato la vita. Ora, come in un sogno, capisco il cuore del capitolo “Torre preziosa”, che dice: «Anche se afferraste il monte Sumeru e lo scagliaste oltre innumerevoli terre del Budda, anche questo non sarebbe difficile […]. Ma se dopo l’estinzione del Budda, in un’era malvagia, predicherete questo sutra, ciò sarà davvero difficile!»25.

                                                          Il Gran Maestro Dengyo disse: «Shakyamuni insegnò che il superficiale è facile, ma il profondo è difficile. Il cuore di un coraggioso lascia il superficiale e cerca il profondo26. Il Gran Maestro T’ien-t’ai credette e obbedì a Shakyamuni e si adoperò per sostenere la scuola del Loto27, diffondendone gli insegnamenti in tutta la Cina. Noi del Monte Hiei, che abbiamo ereditato la dottrina da T’ien-t’ai, ci adoperiamo per sostenere la scuola del Loto e ne diffondiamo gli insegnamenti in tutto il Giappone»28. Io, Nichiren, della provincia di Awa, ho senza dubbio ereditato gli insegnamenti della Legge da questi tre maestri e in quest’epoca dell’Ultimo giorno mi adopero per sostenere la scuola del Loto e propagare la Legge. Insieme dovremmo essere chiamati i quattro maestri dei tre paesi. Nam-myoho-renge-kyo, Nam-myoho-renge-kyo

                                                            Scritto da Nichiren,

                                                              lo shramana del Giappone.

                                                                L’undicesimo giorno del quinto mese intercalare del decimo anno di Bun’ei (1273), segno ciclico mizunoto-tori

                                                                    Cenni Storici

                                                                    Nichiren Daishonin aveva cinquantadue anni quando scrisse questa lettera da Ichinosawa, sull’isola di Sado, nel 1273. È indirizzata ai suoi discepoli e sostenitori laici in generale.

                                                                    Il titolo si riferisce a due profezie: la prima è quella fatta dal Budda Shakyamuni sul devoto del Sutra del Loto che apparirà all’inizio dell’Ultimo giorno della Legge per diffondere gli insegnamenti del sutra, nonostante grandi persecuzioni; l’altra è quella del Daishonin riguardo al fatto che nell’Ultimo giorno della Legge, e fino all’eterno futuro, i suoi insegnamenti si propagheranno in tutto il mondo a beneficio dell’umanità.

                                                                    In relazione agli argomenti esposti, la lettera può essere divisa in sette parti: 1) Nichiren Daishonin afferma che essere nati nell’Ultimo giorno della Legge e aver fede nel Sutra del Loto è un beneficio più grande di aver incontrato il Budda Shakyamuni o i grandi saggi apparsi nel Primo e Medio giorno della Legge; 2) riporta affermazioni e profezie di Shakyamuni e di altri maestri buddisti riguardanti l’Ultimo giorno della Legge, la grandezza del Sutra del Loto e le persecuzioni che il suo devoto dovrà affrontare; 3) illustra il declino del Buddismo di Shakyamuni e proclama che il corretto insegnamento del Buddismo si diffonderà in tutto il mondo nell’Ultimo giorno; 4) identifica se stesso come il devoto del Sutra del Loto, vale a dire, il Budda dell’Ultimo giorno della Legge; 5) rivela che il Buddismo non è più vivo in India o in Cina, e che il corretto insegnamento sorgerà nella terra orientale del Giappone; 6) sviluppa la sua profezia paragonando i presagi verificatisi nella sua epoca con quelli che apparvero all’epoca di Shakyamuni; 7) dichiara che adesso sta sorgendo la Legge suprema, ammonendo i suoi seguaci che realizzarne l’ampia propagazione (giap. kosen-rufu) sarà un’impresa difficile.

                                                                    Note

                                                                    1. Il Sutra del Loto, cap. 23, p. 394. L’“ultimo periodo di cinquecento anni” si riferisce all’inizio dell’Ultimo giorno della Legge.
                                                                    2. Parole e frasi del Sutra del Loto.
                                                                    3. Saggio sulla protezione del paese.
                                                                    4. Il Sutra del Loto, cap. 10, p. 235.
                                                                    5. Parole e frasi.
                                                                    6. Annotazioni su “Parole e frasi del Sutra del Loto”.
                                                                    7. Supplemento ai significati dei commentari sul Sutra del Loto. Chih-tu era un discepolo del Gran Maestro Miao-lo.
                                                                    8. Gli eminenti princìpi del Sutra del Loto. «Una terra a est di T’ang e a ovest di Katsu» indica il Giappone secondo le vecchie carte geografiche.
                                                                    9. Vedi Il Sutra del Loto, cap. 23, p. 394. Per gli yaksha vedi Glossario, i kumbhanda sono demoni che prosciugano gli esseri umani della vitalità.
                                                                    10. Ibidem, cap. 26, p. 422. I rakshasa sono demoni che mangiano carne umana; i putana o “demoni puzzolenti” sono fantasmi affamati; i kritya o “demoni vendicativi” inducono i cadaveri a far del male ai loro nemici; i demoni vetada inducono un cadavere a uccidere qualcuno e gli skanda, umaraka e apasmaraka sono rispettivamente di colore giallo rossastro, nero e blu.
                                                                    11. Lo stadio iniziale di provare gioia è il primo dei cinque stadi della pratica del Sutra del Loto teorizzati da T’ien-t’ai, in cui si prova gioia udendo le parole del Sutra del Loto. Lo stadio di udire il nome e le parole della verità appartiene invece alla suddivisione in sei stadi della pratica del Sutra del Loto, sempre di T’ien-t’ai, e indica il secondo stadio, in cui si ascolta per la prima volta l’insegnamento corretto e si acquisisce la comprensione teorica di possedere la natura di Budda e del fatto che tutti i fenomeni sono manifestazioni della Legge. Entrambi sono stadi iniziali della pratica.
                                                                    12. Il Sutra del Loto, cap. 13, p. 270.
                                                                    13. Ibidem, p. 272.
                                                                    14. Ibidem, cap. 14, p. 287.
                                                                    15. Ibidem, cap. 20, p. 365.
                                                                    16. La luna appare a ovest: questo passo si riferisce al fatto che la luna nuova si vede prima a ovest subito dopo il tramonto. Nelle notti successive, mano a mano che la luna si fa piena, sembra che si muova verso est. Ovviamente la direzione del movimento della luna è la stessa di quello del sole e delle stelle, da est a ovest, ma a causa del suo movimento orbitale sembra muoversi leggermente in senso contrario.
                                                                    17. Su “Parole e frasi”.
                                                                    18. Kao-tsung: (1107-1187) fu il primo imperatore della dinastia Sung meridionale. La capitale orientale K’ai-feng fu conquistata dai barbari del nord nel 1127, costringendo Kao-tsung a fondare una nuova capitale a sud del fiume Yangtze.
                                                                    19. Jakusho (m. 1034): prete giapponese che andò in Cina nel 1002 per studiare la dottrina di T’ien-t’ai e portò con sé una copia degli scritti di Nan-yüeh, che in Cina erano andati perduti. Morì sul continente senza mai più fare ritorno in Giappone.
                                                                    20. Queste parole compaiono nella prefazione di Tsun-shih al Metodo mahayana di concentrazione e visione profonda di Nan-yüeh. Tsun-shih (964-1032) era un prete della scuola T’ien-t’ai durante la dinastia cinese Sung. L’opera di Nan-yüeh era andata perduta da secoli in Cina, fino a quando Jakusho ve ne riportò una copia dal Giappone. Per questo Tsun-shih afferma che «esso [il Buddismo] ritorna dall’est».
                                                                    21. Nella cosmologia buddista esistono quattro continenti con al centro il monte Sumeru. Jambudvipa, situato a sud, è l’unico in cui il Buddismo si può diffondere.
                                                                    22. Il Sutra del Loto, cap. 28, p. 439.
                                                                    23. Parole e frasi.
                                                                    24. Su “Parole e frasi”.
                                                                    25. Il Sutra del Loto, cap. 11, pp. 252-253. Il cuore del capitolo “Torre preziosa” è un riferimento alle sei azioni difficili e nove azioni facili (vedi Glossario) esposte da Shakyamuni per spiegare come sarebbe stato difficile abbracciare il Sutra del Loto nella malvagia epoca dopo la sua morte.
                                                                    26. “Lascia” e “cerca” corrispondono ai due verbi dal significato opposto saru = allontanarsi, lasciare, e tsuku = avvicinarsi, seguire.
                                                                    27. Scuola del Loto: indica gli insegnamenti di T’ien-t’ai, basati sul Sutra del Loto. Si riferisce anche agli insegnamenti del Daishonin.
                                                                    28. Eminenti princìpi.
                                                                    La Biblioteca di Nichiren
                                                                    istituto buddista italiano soka gakkai
                                                                    senzamotica
                                                                    Eredità della vita
                                                                    otto per mille
                                                                    nuovo rinascimento
                                                                    buddismo e società
                                                                    volo continuo
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