
Perché la Soka Gakkai si definisce un’organizzazione laica?
La Soka Gakkai non ha preti o templi, ma una leadership laica e dei centri culturali. Ognuno pratica quotidianamente a casa propria e anche le
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La Soka Gakkai non ha preti o templi, ma una leadership laica e dei centri culturali. Ognuno pratica quotidianamente a casa propria e anche le
In Giappone, tradizionalmente, si usa stare in ginocchio (seduti sui polpacci), ma questa posizione non è assolutamente obbligatoria. Chi vuole può usare la sedia, avendo l’attenzione di mantenere la schiena dritta: non avrebbe senso, infatti, provare dolore o fastidio mentre si recita Daimoku e Gongyo.
< Torna a Domande e Risposte… Nel secondo capitolo del Sutra del Loto Espedienti leggiamo tre volte i “Dieci Fattori”. “Fattore” significa “è vero così
Non c’è un punto dell’Oggetto di culto predefinito dove concentrarsi: ci si concentra dove viene più naturale posare lo sguardo. Si può, ad esempio, guardare verso la parte centrale del mandala dove sono iscritti gli ideogrammi di Nam-myoho-renge-kyo, ma va altrettanto bene osservare per intero l’Oggetto di culto. Si recita con gli occhi aperti, ma coloro che hanno problemi con la vista possono recitare Daimoku immaginando il Gohonzon in cuor proprio.
In definitiva ciò che conta è la serietà e la profondità della propria preghiera.
Congiungere i palmi della mano e tenerli all’altezza del petto (giapp. gassho) è una delle forme di saluto che si usavano in India fin dall’antichità.
Tradizionalmente, le principali offerte al Gohonzon sono i sempreverdi, le candele e l’incenso. Nichiren Daishonin afferma: «Sia che tu invochi il nome del Budda, che
Si possono utilizzare riproduzioni del Gohonzon (riprese da internet, fotografate o fotocopiate) o applicazioni audio di Daimoku e Gongyo? No, nel modo più assoluto. Spesso
Mercoledì 25 giugno, 71 persone rifugiate sono arrivate all’Aeroporto Internazionale Leonardo Da Vinci di Fiumicino grazie ai corridoi umanitari nell’ambito del progetto “Circoli Rifugio – Più corridoi per la libertà” gestito dall’Arci grazie ai fondi 8×1000 dell’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai.
L’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai ha partecipato oggi a Roma all’incontro nazionale “La via italiana del dialogo interreligioso”, promosso dalla Commissione Episcopale per l’ecumenismo e il dialogo della CEI, presso la sede di Circonvallazione Aurelia.
Presso il Teatro Monti di Alfonsine (Ravenna), si è tenuto un incontro interreligioso dal titolo “Come abitare la Terra” in riferimento all’Enciclica Laudato si’ di Papa Francesco.
LUISS organizza in Italia il programma di formazione interreligiosa EMUNA, un programma di dialogo interreligioso e interculturale dove “rappresentanti dell’ebraismo, del cristianesimo, dell’islam, del buddismo e laici portatori di diverse culture, nella loro diversità, hanno manifestato la vocazione di istituire un programma di dialogo interreligioso e interculturale”.
In occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato, l’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai racconta il suo impegno a favore delle persone in fuga. Dal “Community Matching” di UNHCR Italia, Refugees Welcome e Ciac Onlus ai “Circoli Rifugio – Più corridoi per la libertà” di Arci, fino all’educazione ai diritti umani e all’inclusione con “Protect people not borders” di Comitato 3 ottobre: grazie ai fondi 8×1000 è stato possibile promuovere diverse iniziative per tutelare i diritti dei rifugiati e stimolare un cambiamento positivo.
Sabato 14 giugno si è tenuto presso il Campus Einaudi dell’Università degli Studi di Torino il seminario dal titolo “La cura della casa comune. Uniti da una stessa preoccupazione – Transizione ecologica, futuro dell’umanità, economia civile”, una riflessione promossa dalla Fondazione Donat-Cattin in collaborazione con i Dipartimenti di Giurisprudenza e di Culture, Politica e Società dell’Università di Torino. Al seminario ha partecipato anche l’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai, rappresentato da Chiara De Paoli, viceresponsabile nazionale giovani.
L’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai riunisce tutti coloro che in Italia praticano il Buddismo di Nichiren Daishonin, maestro giapponese del 13esimo secolo, e che si riconoscono nei principi e scopi della Soka Gakkai, organizzazione che promuove su scala mondiale i valori della pace, della cultura e dell’educazione.
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