Una dichiarazione della SGI in vista della COP30

In vista della COP30 la SGI pubblica una Dichiarazione in cui invita alla solidarietà globale per affrontare la crisi climatica

Tokyo, 5 novembre 2025. La Soka Gakkai Internazionale (SGI) ha pubblicato una dichiarazione dal titolo “Mobilitare la solidarietà globale per affrontare le sfide poste dalla crisi climatica”, in vista della 30° Conferenza delle Parti (COP30) della Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici (UNFCCC) che avrà luogo dal 10 al 21 novembre 2025 a Belém, in Brasile. È un appello alla solidarietà globale per contrastare la mancanza di unità a livello mondiale nel rispondere alla crisi climatica, e pone l’accento sul ruolo chiave che possono svolgere i giovani.

Foto di gruppo COOP30

La dichiarazione della SGI afferma che, se il riscaldamento globale supererà il limite di 1,5 gradi stabilito dall’Accordo di Parigi, la vita, i mezzi di sostentamento e la dignità delle popolazioni mondiali subiranno danni ancor più gravi, ed esprime preoccupazione per l’indebolimento della solidarietà a livello internazionale. Si sta perdendo slancio vitale perché la cooperazione globale volta a ridurre significativamente le emissioni di gas serra sta incontrando seri ostacoli.

Nella dichiarazione si legge: «In questa situazione di crescente incertezza e instabilità, un senso di rassegnazione sta iniziando a impadronirsi della popolazione mondiale, la sensazione che forse risolvere la crisi climatica è al di là delle nostre capacità. Se tale disperazione si diffonderà, non solo inibirà lo slancio a incrementare le azioni per il clima, ma minaccerà anche l’impegno relativo alle iniziative già esistenti».

Per contrastare tutto questo, la dichiarazione avanza due proposte principali. La prima chiede la mobilitazione della società civile, per unire la volontà delle persone di tutto il mondo nel costruire una base di intervento radicata nella determinazione a non rinunciare mai ad affrontare le sfide poste da questa crisi.

Sottolinea che le diverse confessioni religiose hanno un ruolo importante da svolgere, poiché più dell’ottanta per cento della popolazione mondiale aderisce a qualche forma di credo. Le comunità di fede sono in una posizione unica per ispirare la trasformazione comportamentale essenziale per affrontare la crisi climatica, e la SGI raccomanda di creare ulteriori opportunità per le comunità di fede di condividere buone pratiche e lavorare insieme per tracciare nuove strade per affrontare la crisi climatica e costruire una società globale sostenibile.

La seconda proposta riguarda l’istituzione di un Consiglio permanente dei giovani all’interno del Segretariato dell’UNFCCC (Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici) per elaborare proposte e strategie di attuazione da presentare a ogni COP. Ciò si ricollega alla richiesta costante da parte dei giovani di essere maggiormente coinvolti nel processo decisionale relativo alla gestione governativa delle questioni climatiche.

Hirotsugu Terasaki, direttore generale della SGI per le questioni globali e di pace, ha commentato: «Sono i giovani che hanno levato maggiormente le loro voci in tutto il globo, chiedendo giustizia climatica. Noi crediamo che l’istituzione di tale consiglio – guidato dia giovani – all’interno del Segretariato dell’UNFCCC sarebbe un potente segnale di trasformazione in questo momento così critico».

La dichiarazione evidenzia il ruolo essenziale svolto dai giovani nel processo che ha portato all’emanazione a luglio di uno storico parere consultivo da parte della Corte Internazionale di Giustizia (ICJ), in cui si dichiara che gli stati hanno l’obbligo di proteggere l’ambiente dalle emissioni di gas serra e di cooperare reciprocamente nel prendere misure efficaci. È stato il forte sostegno degli Studenti delle isole del Pacifico che lottano per il cambiamento climatico (PISFCC), un gruppo guidato da giovani, che ha indotto lo stato di Vanuatu ad avviare una risoluzione dell’assemblea generale dell’ONU che ha messo in moto il procedimento giudiziario della Corte Internazionale di Giustizia.

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