Commemorazione del Bombardamenti di San Lorenzo

Il 19 luglio 2019, attraverso una presentazione della mostra Senzatomica compact, abbiamo partecipato ad un evento organizzato dal comitato di quartiere di San Lorenzo, in memoria dei caduti durante il bombardamento avvenuto il 19 luglio
1943.

All’evento hanno partecipato figure istituzionali come la sindaca Virginia Raggi, la presidentessa del II municipio, Francesca del Bello, il presidente del comitato di quartiere Emanuele Venturini.

La Sindaca di Roma non solo ha visitato la mostra, ma nel suo discorso ha anche affermato la volontà di presentare ai suoi colleghi in Assemblea Capitolina, la possibilità di aderire al Trattato per la proibizione delle armi nucleari e partecipare alla campagna “Italia ripensaci”, sostenendo che «tutti si devono impegnare in questo» e che si darà ancora più forza a quello che stiamo portando avanti.

Floriana Fasan e Oretta Bizzarri, in rappresentanza dei membri della Soka Gakkai del quartiere San Lorenzo, spiegano che «questa iniziativa di quartiere nasce dal desiderio di agire per la felicità di tutti gli esseri umani, e per occuparci della felicità degli esseri umani dobbiamo occuparci del benessere del quartiere. A giugno è stato organizzato un evento pubblico in cui c’è stata la possibilità di incontrare molte associazioni attive sul territorio, e questo ha permesso di instaurare legami di collaborazione tra le varie realtà che si occupano del quartiere. Oggi ci ritroviamo qui, in quanto membri della Soka Gakkai, perché, in virtù del tema trattato dalla mostra Senzatomica, siamo stati invitati a partecipare e continueremo a impegnarci anche in futuro attraverso diverse iniziative, continuando a rimanere e ad agire nella comunità locale e all’interno della società che ci circonda.»

Sole Becagli del Comitato Senzatomica ricorda che l’obiettivo della campagna è l’eliminazione delle armi nucleari a livello globale, ma il primo passo è la firma e la ratifica da parte degli Stati del Trattato per la proibizione delle armi nucleari approvato il 7 luglio 2017 dalle Nazioni Unite.

Alla commemorazione hanno partecipato anche il presidente dell’ANFIM (Associazione nazionale famiglie italiane martiri), alcuni esponenti dell’ANPI (Associazione nazionale partigiani d’Italia) ed il presidente dell’ANED (Associazione nazionale ex deportati nei campi nazisti), i quali hanno sottolineato l’importanza della conoscenza della storia soprattutto per le generazioni future, nonché l’importanza di lottare per il disarmo e per la costruzione di una società libera da qualsiasi forma di razzismo e della violenza che quest’ultimo trascina inevitabilmente dietro di sé. Il fine è la creazione di un mondo in cui «vige il rispetto
universale per i diritti umani, per la dignità delle persone, per la giustizia e
l’uguaglianza.

Un mondo in cui nessuno resta indietro», sostiene Riccardo Plati, rappresentante della Soka Gakkai italiana, citando le parole dell’Agenda 2030 redatta dalle Nazioni Unite. E aggiunge:

«Tutto questo è un sogno che diventa realtà grazie all’impegno della Soka Gakkai internazionale, grazie all’impegno che tutti i giorni le persone compiono nel quartiere come cittadini e cittadine, sviluppando l’attenzione alla dignità della vita, […], un sogno che diventa realtà così come era un sogno il Trattato per la proibizione delle armi nucleari. Ma la tenacia, la convinzione, la fiducia negli esseri umani che il presidente Ikeda ha portato avanti sotto forma di dialogo per tutti questi anni ha contribuito a produrre questo risultato. La speranza è ciò che ci guida, la speranza basata sulla fiducia negli esseri umani, una fiducia che è costruita sulla convinzione che ogni essere umano è così prezioso da poter contribuire personalmente al cambiamento di questa società. Dobbiamo combattere questa “patologia della rassegnazione” di cui parla il presidente Ikeda nella Proposta di pace inviata quest’anno alle Nazioni Unite».

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