Costruire un movimento delle persone comuni per i diritti umani. 

Di Michele Lamb, docente e ricercatrice nell’ambito dei diritti umani.

Ogni volta che parlo di diritti umani, mi sento orgogliosa di far parte di un’organizzazione che li sostiene in maniera così ferma. In questo articolo voglio condividere alcune delle tante e straordinarie iniziative del presidente della SGI, Daisaku Ikeda a sostegno della realizzazione di una cultura dei diritti umani e citerò alcune attività svolte dalla SGI per trasformare questa visione in concreta realtà.

Quest’anno ricorre il settantesimo anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo (10 dicembre 1948). La dichiarazione è nata come risposta agli orrori della Seconda guerra mondiale nel tentativo di assicurare che in futuro nessun Governo o Stato possa calpestare brutalmente e con conseguenze tragiche, la dignità e i diritti fondamentali degli esseri umani.

Una dichiarazione salutata dai suoi stessi autori come “la più alta aspirazione delle persone comuni”.

I diritti umani rappresentano i diritti, la libertà e la protezione che appartengono ad ogni persona che abita il nostro mondo, dalla nascita fino alla morte.

Si applicano indipendentemente dal luogo di provenienza, dal credo, dal modo in cui una persona sceglie di vivere la propria esistenza e si basano su valori globalmente condivisi come dignità, uguaglianza, rispetto e indipendenza.

Nel sottolineare l’importanza di questa pietra miliare della storia umana, il presidente Ikeda, nel 2018 scrive una Proposta di pace dal titolo: “Verso un’era dei diritti umani, costruire un movimento della gente comune”. Un testo fortemente incoraggiante.

Per il presidente Ikeda, l’adozione nel 2017 del Trattato per l’Abolizione delle Armi Nucleari, sul quale la SGI ha lavorato a stretto contatto con altre organizzazioni della società civile, è un esempio concreto dello spirito della Dichiarazione. Milioni di persone, in tutto il mondo, hanno chiesto all’Onu di adottare il Trattato e di respingere la grave minaccia che questi armamenti rappresentano contro tutte le forme di vita. E’ stato un vero movimento popolare. Nella sua Proposta di pace 2018, il presidente Ikeda pone i diritti umani al centro della discussione per risolvere concretamente le questioni globali e invita tutti e tutte a diventare protagonisti di questo sforzo.

Nel 2002 il Presidente Ikeda ha scritto: “Ho più volte affermato che la missione della Soka Gakkai nella società è quella di utilizzare lo spirito che risiede nella profondità della vita per combattere quelle forze, come la violenza, l’autoritarismo e il materialismo, che continuano a minacciare la dignità della vita. In termini più concreti, l’essenza di questa battaglia spirituale risiede nel non perdere mai la fiducia nel potere delle parole, nel rimanere impegnati nel dialogo in qualsiasi circostanza”.

Molti di noi potrebbero chiedersi se un mondo che protegge e rispetta i diritti umani di ogni persona, senza alcuna eccezione, sia concretamente possibile. Forse pensiamo che la questione dei diritti umani non ci riguardi direttamente e sia un affare che coinvolge solo qualche attivista in qualche parte del pianeta.

O forse siamo scoraggiati dall’enorme portata dei problemi che il mondo oggi affronta e poco fiduciosi rispetto a istituzioni globali come l’ONU.

Ma il presidente Ikeda crede che sostenere e proteggere i diritti umani sia fondamentale per realizzare la pace globale e mentre l’ONU potrebbe essere imperfetta resta un organo di vitale importanza per affrontare le questioni globali. Anche se personalmente non siamo coinvolti in forme di attivismo per i diritti umani o sentiamo di non saperne abbastanza, dobbiamo consentire alla vita nostra e di chi ci circonda di rivelare il proprio pieno potenziale, difendendo e proteggendo la dignità umana, ovunque questa venga minacciata. Unendoci ad altre persone animate dal medesimo spirito, possiamo tracciare un cammino verso la pace dove uguaglianza, dignità e libertà siano il fondamento della società.

Gli scritti e i dialoghi del presidente Ikeda sono quindi un chiaro invito a noi membri della Soka Gakkai Internazionale e a tutte le persone che condividono lo stesso pensiero, di impegnarsi globalmente per sostenere i diritti umani.

Nel 2011 Ikeda ha sottolineato che non è sufficiente che i diritti umani siano trasformati in Leggi ma è importante che la loro fonte spirituale risieda in una lotta coraggiosa che ciascuno di noi ingaggia per instillare nella società il principio del rispetto della vita. Ciò è in sintonia con la visione del Buddismo secondo la quale “La Legge non si diffonde da sola: poiché la persona la diffonde, sia la persona che la Legge sono degne di rispetto”. 

Il presidente Ikeda ci ricorda che il Buddismo considera tutte le persone uguali, dato che possiedono la vita, ovvero ciò che ha più dignità e valore. Ma è attraverso le nostre azioni che questa dignità si manifesta concretamente.

La protezione e la promozione dei diritti umani non sono quindi solo responsabilità dei Governi ma di ciascuno di noi, attivo nel difendere la giustizia e la dignità dell’essere umano nella società.

Il presidente Ikeda ci ricorda che la base spirituale della legge sui diritti umani è fondata sul “voto di non permettere a nessuno altro di subire le medesime sofferenze già sopportate” e che negare dignità e potenzialità di una persona o di un intero gruppo, non mina solo la loro dignità ma anche e soprattutto la nostra.

Ci ricorda che la “sorgente per creare una società di convivenza che si arricchisce reciprocamente può essere trovata in un modo di vivere nel quale sperimentiamo la gioia nel vedere l’altro realizzarsi nel suo pieno potenziale”.

Il movimento della gente di cui parla il presidente Ikeda è alimentato da questo medesimo senso di gioia, reciproca e condivisa, nel quale incoraggiamo gli altri a realizzare il proprio illimitato potenziale.

Nasce dagli sforzi per incoraggiare ogni persona che incontriamo nel rivelare la propria saggezza innata, il coraggio, la compassione e la forza vitale per superare le sfide. 

Questo è il grande voto che ognuno di noi fa nella propria pratica quotidiana nel recitare e insegnare agli altri, basandosi sul principio buddista “la gioia autentica è quella condivisa con gli altri” a cui si fa riferimento nella Proposta di pace del presidente Ikeda del 2018. Perché le nostre vite rivelino la loro autentica gioia, dobbiamo incoraggiare tutti coloro che incontriamo a sperimentare la loro vera gioia. 

Nel 2018, in occasione della storica tappa del settantesimo anniversario la Soka Gakkai ha copresieduto il gruppo di lavoro delle ONG sostenendo che la quarta fase del Programma Mondiale dovrà concentrarsi sui più giovani. In collaborazione con HRE2020, il gruppo di lavoro delle ONG sull’educazione e l’apprendimento dei diritti umani, la piattaforma per l’educazione e la formazione sui diritti umani e sostenuto dall’Ufficio dell’Alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, la Soka Gakkai ha lanciato il nuovo sito Web: https: // www.power-humanrights-education.org/

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