Si è svolto a Bologna il Festival Francescano, in occasione del quale sabato 23 settembre l’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai è stato invitato dall’UNDP (United Nations Development Programme) per l’evento “Nuove pagine Laudato si’ – Il contributo delle religioni e la centralità dei giovani nell’urgenza di un futuro sostenibile”
“Nuove pagine Laudato si’ – Il contributo delle religioni e la centralità dei giovani nell’urgenza di un futuro sostenibile”: questo il titolo dell’incontro che si è svolto sabato 23 settembre a Bologna, nella cornice del Festival Francescano.
Promosso dal Programma di Sviluppo delle Nazioni Unite (UNDP) tramite il suo Centro UNDP di Roma per il Clima e l’Energia – con il patrocinio del ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica – l’evento è stato realizzato in vista della pubblicazione della nuova Esortazione Apostolica annunciata da Papa Francesco per il 4 ottobre.
Nel corso della giornata sono stati organizzati due panel. Si è trattato di tavole rotonde incentrate sull’importanza del dialogo interreligioso e sul ruolo dei giovani nella lotta al cambiamento climatico, che ha visto protagonisti esponenti dal mondo istituzionale, religioso e della società civile. Tra questi, oltre ad Alberto Aprea, presidente dell’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai, il Cardinale Matteo Zuppi (Arcivescovo di Bologna e presidente della Conferenza Episcopale Italiana), Valdo Spini (esponente della Chiesa Evangelica valdese ed ex ministro dell’Ambiente), Mario Antonio Scino (Capo di Gabinetto del ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica), Maria Rita Parsi (psicoterapeuta membro dell’Osservatorio Nazionale per l’Infanzia e l’Adolescenza), Moni Ovadia (attore, cantante e scrittore impegnato per i diritti delle minoranze).
Il primo panel della giornata ha avuto il titolo “Protagonisti autentici di un cambiamento d’epoca. L’impegno dell’Italia per i giovani”.
Tra gli altri è intervenuto Agostino Inguscio (Direttore del Centro UNDP di Roma per il Clima e l’Energia): «Insieme al ministero dell’Ambiente, UNDP è impegnato nel supportare i giovani per diventare attori protagonisti nella lotta al cambiamento climatico. Per questo sosteniamo numerosi progetti a livello internazionale attraverso la rete UNDP nel mondo. In tale prospettiva il dialogo intergenerazionale e interreligioso può svolgere una funzione fondamentale nel promuovere buone pratiche e una cultura a tutela dell’ambiente».
Proprio tra questi progetti c’è Youth for Climate, un’iniziativa globale guidata congiuntamente dall’Italia e da UNDP, in parte sostenuta dall’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai attraverso i fondi 8×1000.
Nel secondo panel, intitolato “Nuove pagine Laudato si’, il contributo delle religioni per un futuro sostenibile”, ha preso la parola Moni Ovadia: «Abbiamo una priorità assoluta che si chiama vita. La vita che non è solo quella dell’essere umano; ma anche quella dei nostri ‘compagni infelici’ – gli animali – delle piante, le rocce, le acque, e l’uomo ne è custode, non proprietario, non rapinatore. Perciò non può fare ciò che vuole. Custodire significa proteggere, migliorare».
Il Cardinale Matteo Zuppi ha sottolineato il ruolo delle religioni, «che hanno una responsabilità grande perché il Signore ci ha consegnato il creato. Dobbiamo insegnare a vivere con le creature, che sono fratelli tutti, nell’unica stanza che il Signore ci ha dato. Una stanza che possa non distruggersi con i nostri atteggiamenti e stili di vita».
È intervenuto anche Alberto Aprea (IBISG), che ha parlato della visione buddista della vita e dell’ambiente e ha posto l’accento sul grande tesoro che le nuove generazioni rappresentano per tutti noi: «Al centro dell’insegnamento buddista c’è l’assoluto rispetto della dignità della vita e la consapevolezza della interconnessione tra ogni forma di vita e l’ambiente che la circonda. Per spiegare questa profonda interdipendenza, Shakyamuni utilizzava l’esempio di due fascine di giunchi che si sostengono a vicenda: “esse stanno in piedi finché sono appoggiate l’una all’altra. In tal modo, poiché esiste l’una esiste l’altra, e poiché l’altra esiste, esiste l’una”.
I giovani hanno la forza interiore per superare qualsiasi difficoltà. Noi crediamo in questo “potere” dei giovani. Rappresentano la speranza, perché hanno la forza e la passione per cambiare il mondo. Sono stati i giovani a promuovere tante nostre campagne, dalla lotta contro il nucleare alla difesa dell’ambiente. I giovani sono i custodi di nuovi ideali.
È importante che si abbattano i muri interiori per confrontarsi in maniera umana, a prescindere dal credo religioso o dall’avere o meno un credo religioso. È il cambiamento interiore di ciascuno di noi che porterà a un cambiamento esteriore: questo cambiamento si realizza tramite la compassione ed è ciò che stiamo cercando di realizzare insieme ai giovani».
In chiusura, Agostino Inguscio di UNDP ha voluto ringraziare tutti i partecipanti, evidenziando come i tanti progetti di valore, le azioni concrete e le nuove tecnologie che si stanno diffondendo quotidianamente in tutto il mondo rappresentino una significativa fonte di speranza in vista della realizzazione degli obiettivi di Parigi per risolvere la crisi climatica. In particolare, ha tenuto a ringraziare la Soka Gakkai per il suo impegno tangibile nel sostenere i giovani e le loro idee.
Questo evento da poco conclusosi a Bologna si inserisce in una serie di appuntamenti che nel prossimo futuro scandiranno il percorso verso la creazione di una società sostenibile e inclusiva.
A ottobre Roma ospiterà il terzo evento Youth4Climate, l’iniziativa globale dedicata ai giovani per la soluzione della crisi ambientale, guidata dall’Italia e da UNDP.
Appuntamento che precederà di poche settimane quello della COP28 di Dubai, i cui lavori dovranno dare risposte urgenti, concrete e significative per la riduzione delle emissioni di CO2.
Nel 2024, inoltre, l’Italia presiederà il G7, di cui una parte importante sarà dedicata alle azioni necessarie per risolvere la crisi climatica.