«Nel contesto del dialogo interreligioso moderno è necessario quindi accettare e valorizzare le molteplici caratteristiche di ogni singolo credo e, allo stesso tempo, afferrare la profonda verità e sapienza presente nelle sue dottrine. Inoltre, continuando a percorrere questo cammino di dialogo e reciproco miglioramento, ogni fede potrà manifestare il proprio valore intrinseco, contribuendo alla creazione di un sodalizio di “religioni per l’essere umano” in grado di trasformarsi nella forza più grande per la realizzazione della pace nel mondo». Daisaku Ikeda
Si è tenuto, il 3 febbraio 2020, nella sala conferenze dell’Ara Pacis di Roma, il convegno Ruolo e prospettive del dialogo interreligioso in un’Italia che cambia, organizzato da “Il Tavolo Interreligioso” di Roma, in collaborazione con la Fondazione Maytreya-Istituto di cultura buddhista e con il patrocinio del Municipio Roma I Centro.
Il convegno ha proposto una riflessione sugli sviluppi, le buone pratiche e le criticità del dialogo interreligioso, sui rapporti tra confessioni e istituzioni, sugli spazi riservati alle religioni dall’informazione.
Dal rapporto Eurispes 2018 emerge che, proporzionalmente al calo di fiducia degli italiani nei confronti delle istituzioni (dal parlamento alle forze dell’ordine), si registra una crescita di fiducia degli stessi verso le associazioni imprenditoriali, di volontariato e verso le confessioni di fede. In Italia il 3% della popolazione professa religioni diverse dal cattolicesimo. Per questo si rende necessario riflettere e agire sui temi proposti dal convegno.
Il dialogo interreligioso si potrebbe definire l’elemento fondante di una società globalizzata come quella mondiale che, suo malgrado, rischia continuamente di degenerare in un fenomeno a lei speculare: il frammentarismo.
L’accento, infatti, è stato posto, da parte di tutte le confessioni religiose partecipanti al convegno*, sulla cooperazione nell’instaurare delle buone pratiche di dialogo per favorire una convivenza armoniosa tra i cittadini del mondo, e frammentare semmai i pregiudizi e i cliché (che spesso l’informazione, volutamente, alimenta).
Nel rispetto di ogni fede, il dialogo offre la possibilità concreta di imparare a considerare l’altro: diverso da me e, quindi, a me complementare. “L’altro è ciò che mi manca” ha sottolineato Maria Angela Falà, presidente de “Il Tavolo Interreligioso”, rispondendo alla domanda che la nostra contemporaneità (italiana, e non solo) ci pone: una società multiculturale, multilinguistica, plurireligiosa, è un rischio?
No, se la pratica del dialogo attiva l’ascolto, la reciprocità del dare e ricevere, se affina la capacità di riconoscere in sé e nell’altra persona l’unicità e il valore aprendo alla prospettiva stimolante di un confronto su quelli che, poi, sono gli obiettivi comuni a tutte le religioni: la felicità, il progresso di ogni essere vivente. La pace.
Varie sono state le proposte, e i resoconti di esperienze passate. In particolare è emersa l’esigenza di intensificare le occasioni di un dialogo interreligioso, attraverso iniziative mirate, nei sistemi educativi, nelle istituzioni e soprattutto, a livello locale, ripartendo proprio dalla comunità, come ha evidenziato il ministro di culto della Soka Gakkai, Marta Bonomo, nel suo intervento. «La pluralità nasce dal basso, nelle scuole, nei condomini, nei quartieri, nelle associazioni» e, citando il presidente della Soka Gakkai, Daisaku Ikeda, Marta Bonomo ha parlato di “umanesimo della via di mezzo”, un cammino che aiuti tutti a prendere coscienza del bene e si è incentrata anche sul modo di operare col linguaggio, cioè sulla sfida di costruire il dialogo come “una casa di parole e azioni che ci permettono di vivere insieme, scegliendo le parole in vista dell’altra persona”.
Al convegno è stato, inoltre, presentato il Manifesto Interreligioso dei Diritti nei percorsi di fine vita per garantire il supporto religioso e spirituale a chi si trova nella fase finale della vita all’interno di strutture sanitarie.
*Presenti al convegno rappresentanti da:
Unione induista italiana, Unione delle comunità ebraiche italiane, Unione Buddhista Italiana, Ufficio Nazionale per l’Ecumenismo e il Dialogo interreligioso, Diocesi Ortodossa Romena, Federazione Chiese Evangeliche in Italia, Centro culturale Islamico d’Italia, Chiesa Cristiana Avventista del Settimo Giorno, Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai
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