La Musica dell’Umanesimo Buddista per il progetto BRIDGE

Bridge

Il 16 settembre 2019, si è tenuta, presso auditorium dell’Istituto centrale dei beni sonori ed audiovisivi, la conferenza stampa per presentare il progetto “Bridge, buone pratiche di dialogo interreligioso in Europa” il cui obiettivo è quello di unire le diverse comunità religiose attraverso la musica, contrastando ciò che oggi viene considerato “l’altro”, “il diverso”, qualcosa di cui aver paura.

La dottoressa Sabrina Magrini, direttrice dell’Istituto, ha infatti sostenuto che da sempre la musica ha svolto una funzione terapeutica sul singolo, per quale motivo quindi non potrebbe svolgere la medesima funzione all’interno di una comunità?

Il progetto prevede sei concerti che avranno luogo dal 19 settembre al 20 ottobre pv. che si terranno sia all’interno di alcuni teatri importanti, sia, in alcuni dei principali luoghi di culto come la Sinagoga di Roma e la Grande Moschea di Roma.

Suoneranno e danzeranno esponenti di varie comunità religiose e realtà culturali: la Comunità Ebraica Romana, il Centro della Comunità Islamica d’Italia della Grande Moschea di Roma, una monaca di Centro Zen Anshin, l’Unione Induista Italiana, l’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai, l’Ambasciata della Turchia, il Conservatorio di Santa Cecilia, l’Istituto Centrale per i Beni Sonori e Audiovisivi, il Teatro di Roma, il Dipartimento di Filosofia, Arte e Spettacolo dell’Università Roma Tre.

Il progetto prende spunto da un’idea realizzata qualche anno fa dal fondatore dell’IPRS (Istituto Psicanalitico per la Ricerca Sociale), Sandro Gindro, interrotti dopo la sua scomparsa e ripresi l’anno scorso, all’interno del “Bridge, buone pratiche di dialogo interreligioso in Europa”. Il progetto ha riscontrato un ampio successo, grazie alla partecipazione di molteplici comunità religiose che hanno riproposto alcune delle musiche tradizionali della loro cultura, molte delle quali sono state modernizzate attraverso l’utilizzo di strumenti musicali nuovi.

La Soka Gakkai parteciperà per la prima volta a questo evento offrendo “la musica dell’umanesimo buddista” interpretando tre canzoni. La prima è intitolata “Ha-ha”, “madre” celebra la compassione e la forza delle madri di tutto il mondo; la seconda “Morikasagi Kaigan”, “La spiaggia di Morikasagi”, tratta il tema dell’amicizia tra due ragazzi di religioni differenti; la terza “Ningen Kakumei”, “La canzone della rivoluzione umana”, affronta il tema dell’autoriforma come principale propulsore per la trasformazione di un mondo oscurato in un mondo dove l’amicizia, il rispetto e la dignità della vita siano poste al centro di ogni relazione.

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